Brachetto d'Acqui DOCG
2016-11-22 20:03:37
Il Brachetto d’Acqui DOCG
Esistono tre tipologie di Brachetto d’Acqui, ovvero il vino rosso (così detto “tappo raso”), lo spumante, il passito; il riconoscimento ufficiale è avvenuto nel 1996 grazie al Consorzio di tutela, anno nel quale venne assegnato a questa produzione il prestigioso riconoscimento di qualità DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita). La DOCG ha definito con maggiore precisione anche dal punto di vista legale e amministrativo le peculiarità di questo vino distinguendolo dalle altre produzioni.
La tecnologia di produzione attuata per la quasi totale produzione del Brachetto d’Acqui (eccetto alcune produzioni di nicchia ) è quella che viene comunemente definita metodo Charmat, o Martinotti” (inventato alla fine del Diciannovesimo secolo da Federico Martinotti, direttore per l’Istituto Sperimentale per l’Enologia di Asti).
In questo processo la fermentazione avviene in un’autoclave pressurizzata e a temperatura controllata, per un periodo di 30 giorni, durante il quale gli zuccheri presenti vengono trasformati in alcol e anidride carbonica ad opera dei lieviti. Il prodotto della spumantizzazione viene quindi subito imbottigliato ed è pronto per essere consumato.
Dall’uva al vino
Il grappolo di Brachetto è ricco, con acini sodi di colore rosso scuro, ma la sua peculiarità e la sua ricchezza stanno in ciò che non si vede camminando tra i filari: nel suo alto contenuto zuccherino e nella forte carica aromatica conferita dai terpeni. Percepibile già nel vigneto con il suo inconfondibile profumo di rosa. Cura ed attenzione in fase di raccolta dei grappoli maturi aiutano a preservare intatti questi preziosi elementi che ritorneranno vivi e gioiosi al momento dell’assaggio.
Caratteristiche organolettiche
Il Brachetto d’Acqui si presenta alla vista con un intenso colore rosso rubino o porpora, nel quale spiccano riflessi violacei, tendenti al rosato o al granato chiaro. Il profumo è delicato ed aromatico, e richiama ai sentori della frutta rossa e della rosa.
Il Brachetto d’Acqui si distingue per la sua dolcezza e per il sapore elegante, delicato e morbido.
Nella tipologia spumante il perlage (ovvero l’effervescenza tipica dei vini spumanti) è fine e persistente.
Il contenuto in alcool di entrambe le tipologie di Brachetto d’Acqui è relativamente contenuto; per il vino la gradazione alcolica finale minima è 11,5° (di cui almeno il 5% in alcool svolto). Per la versione “spumante”, invece, il titolo alcolometrico totale minimo è di 12° di volume (di cui almeno il 6% in alcool svolto).
Per la versione “passito”, invece, il titolo alcolometrico totale minimo è di 16° di volume (di cui almeno il 11% in alcool svolto).
Il Brachetto d’Acqui è un vino che non ama l’invecchiamento; per questo, il suo consumo non dovrebbe andare oltre i due anni dalla vinificazione.
Il servizio e gli abbinamenti del Brachetto d’Acqui docg
Per il Brachetto d’Acqui la temperatura ottimale di degustazione consigliata è compresa fa 8 e 12°C. È bene ricordare che la temperatura di servizio non dovrebbe essere eccessivamente bassa, poiché il freddo tende a bloccare i profumi del vino, che di conseguenza non si sprigionano e non arrivano al palato.
Grazie alla sua gradazione alcolica contenuta, il Brachetto d’Acqui ben si presta ad accompagnare soprattutto i dessert e la frutta, regalando momenti di vero piacere anche ai palati meno esperti. Ottimo con le fragole fresche o le pesche di stagione: gli aromi ed i profumi della frutta si mescolano a quelli del vino, regalando sensazioni piacevoli ed intensi profumi floreali.
Il Brachetto d’Acqui è molto apprezzato nella preparazione di cocktail, aperitivi e long drinks, abbinandosi in modo eccellente non solo al gusto dolce, ma anche al salato. Da provare con i formaggi e salumi.