Guggliemo-Caccia

Guglielmo Caccia detto il Moncalvo

Davide Gamba,  
2016-11-06 23:47:30

Il più illustre e famoso personaggio storico a cui il Paese di Montabone ha dato i natali è sicuramente Guglielmo Caccia, pittore della Controriforma, che ha saputo elevare l’arte pittorica, apportando i suoi colori e la sua poesia nel Monferrato sino ad essere definito il Raffaello del Monferrato.

Alcuni scritti ne riportano la nascita al 1565, altri al più probabile 1568, anche il luogo di nascita rimase incerto per molti anni con varie supposizioni tra le quali il nord astigiano ed il novarese.

La frase con cui firma uno degli affreschi dipinti a Candia Lomellina nella chiesa di San Michele: “Gullielmus Caccia a Montabono pingebat 1593 die XXIV Julii” toglie ogni dubbio, successive consultazioni d’archivio indicheranno anche la casa natale sulla quale durante le celebrazioni del quarto centenario della nascita venne posta una lapide-ricordo da parte dell’amministrazione comunale di Montabone, era il 9 maggio 1968.

La cascina si trova a sud est del paese di Montabone e da lì il giovane Guglielmo poteva ammirare la collina dominata dal castello, dalle abitazioni e dal campanile della chiesa. I genitori Giovanni Battista e Margherita conducevano una vita semplice fatta di sacrifici e di lavoro, coltivando le poche giornate di terreno che possedevano e vendendo un bosco di castagni, per avviare il figlio alla pittura.

Ben presto quindi il giovane andò a bottega presso qualche pittore locale, forse ad Acqui, per imparare a preparare e impastare i colori ed il mestiere di dipingere, si ipotizza una permanenza alla scuola di Alladio influenzata dal pittore Macrino d’Alba e a sua volta dai più celebri Foppa e Perugino. La città di Alba non così lontana culturalmente ed economicamente da Montabone rimase tale influenzando i contatti anche nel 1800, secolo privo, come allora, di confortevoli mezzi di trasporto.

Il talento del giovane forse venne riconosciuto da qualche montabonese e incitato nel coltivare questa vocazione con l’esercizio, forse alcune opere giovanili potevano esistere sulle pareti della chiesa citata nella visita apostolica di Mons. Gerolamo Ragazzoni, Vescovo di Bergamo, nel 1577, ovvero la Chiesa Semplice di Santa Maria di Castello, forse primaria sede della confraternita dei disciplinati, attigua al complesso fortificato oppure nella chiesa cimiteriale di San Thomaso, che in seguito in altri documenti viene chiamata della S.S. Annunziata e che si trova sullo stesso sito dell’oratorio attuale.

Nella Chiesa dell’Annunziata i documenti ci ricordano che “sull’altare delle funzioni si trovava un quadro del celebre Caccia nativo di Montabone, rappresentante l’Annunciazione fatta dall’Arcangelo Gabriele alla B.ma Vergine”, derubato nella notte tra il 16 ed il 17 maggio del 1909 tagliando la tela dalla cornice. E’ del 1936 la richiesta per poter eseguire un gruppo in legno dell’Annunciazione per sostituire il quadro del Guglielmo Caccia detto il Moncalvo con l’opera di Emilio Demetz, scultore” . Forse oltre alla tela erano presenti degli affreschi giovanili ma di tutto questo purtroppo, anche in seguito alle indagini stratigrafiche, non rimane alcuna traccia.

 

Informazioni tratte dal sito del Comune di Montabone







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